Le patologie dentarie e le sinusiti sono sicuramente le più importanti di questa “silente”categoria.
Le odontopatie in genere ma in particolare trattamenti odontoiatrici “impropri”, purtroppo alquanto non rari, consentono la crescita di vere e proprie enclavi microbiche da cui possono diffondersi sistemicamente insidiosi focolai secondari.
Questo sfaccettato iter infettivo spiega la conseguente lunga e difficile gestione terapeutica complicata proprio dal tardivo manifestarsi di una subdola ma tenace latenza settica.
Anche nelle sinusiti la peculiare morfologia anatomica delle strutture coinvolte, cavità ossee, consente nella maggior parte dei casi latenze di esordio molto ritardate rispetto il primitivo insorgere patologico palesandosi così in avanzate fasi di compromissione .
Nelle forme croniche, cioè di malattia stabile nel tempo, i seni paranasali diventano “ siti di decantazione”, ovvero di ristagno e moltiplicazione,per germi di vario genere dando vita così ad un persistente primario serbatoio contaminante sia le vie aeree che quelle digestive.
In questo secondo caso si genera una problematica aggiuntiva derivante dalla commistione di famiglie microbiche molto dissimili poichè appartenenti a comparti, respiratorio e digestivo, funzionalmente e strutturalmente completamente diversi .
Ogni tratto del tubo digerente dal cavo orale all’ano può essere singolarmente interessato da questa mescolanza microbiologica subendone tutti gli effetti negativi.
Il riscontro di una sintomatologia disbiotica intestinale – addome meteorico, disturbi dell’alvo, allergie multiple, scadente funzione immunitaria etc – soprattutto nelle prime fascie d’età ma non solo, deve contemplare il possibile legame con un’infezione ORL non adeguatamente individuata o trattata.
La sola regressione spontanea o post terapia di una patologia ORL non è sufficiente al ripristino dell’eventuale correlata complicazione intestinale, per cui è necessario instaurare un opportuno trattamento riequilibrante variabile da caso a caso.
Questa operazione non ha facile nè immediata risoluzione essendo spesso complicata dalla simultanea interazione di altri fattori quali l’alimentazione, lo stile di vita, l’uso concomitante di farmaci,etc.
Ciò comporta che il paziente esegua un periodico monitoraggio clinico fino all’evidente e stabile recupero funzionale intestinale.
La somministrazione rigorosamente selezionata degli opportuni presidi microbiologici costituisce il pressuposto iniziale per il ripristino di una eubiosi conforme alle fisiologiche esigenze del nostro apparato digerente, centrale cervello metabolico-difensivo .
Quando c’è un mal di gola è buona regola non farlo diventare mal di pancia. Mai.
Dott. Roberto Russo
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