Nel corso della sua esistenza un singolo soggetto introduce mediamente,tra solidi e liquidi, decine di tonnellate di viveri condizionando, volutamente e non, il proprio stato di salute.
Ciò che si consuma è pertanto un fattore essenziale nel determinarlo e influenzarlo.
La preliminare distinzione tra alimentazione,ovvero ciò che si mangia,e nutrizione ,ovvero ciò di cui l’organismo ha effettivamente bisogno, costituisce il basilare presupposto per comprendere la genesi di disturbi indotti da questa ineludibile esigenza.
La condizione ideale si consegue quando alimentazione e nutrizione coincidono ma queste due finalità,quasi sempre, hanno requisiti divergenti.
Tutto ciò spiega e giustifica l’importanza di un approccio competente verso questa branca, adattato alla specifica esigenza individuale, non appiattita su generici e inidonei modelli collettivi.
Introduzione
Parimenti ai farmaci gli alimenti sono “sostanze capaci di produrre in un organismo vivente modificazioni funzionali mediante un’azione chimico-fisica”.
Conseguentemente l’insorgenza di effetti nocivi legati all’alimentazione è reale e plausibile.
In molti casi l’analogia con “la goccia che scava la roccia ,-gutta cavat lapidem “dei latini ,cioè una lenta ma progressiva erosione del terreno, è fedele rappresentazione del fenomeno senza escludere la comparsa di serie complicazioni anche in tempi relativamente brevi.
Valutare l’appropriatezza dell’alimentazione è indagine basilare in quanto indirizza il soggetto verso una condotta alimentare oggettivamente più compatibile alle sue peculiari bio-caratteristiche.
Lo studio personalizzato è però reso complesso dall’imponente, e per certi versi sconcertante, questione riguardante l’effettiva composizione del singolo alimento.
Infatti quest’ultimo può contenere ,oltre ai suoi connaturati costituenti, anche una lunga lista di sostanze presenti “a vario titolo“.
–molecole post produzione( acroleina-acrilammide-etc)
–quanto altro ancora?
Pertanto ,sotto il profilo strettamente qualitativo molecolare, la decifrazione degli effetti del cibo diventa inevitabilmente alterata ed enigmatica dalla presenza di queste “intrusioni”artificiali.
Il distretto ORL annovera quadri patologici dall’eziologia controversa e indeterminata , trovando nella componente alimentare sicuramente un agente favorente ,se non proprio ,in alcuni casi, scatenante.
Il fattore “cibo” , data la variegata moltitudine di agenti molecolari veicolati, può innescare e successivamente variare l’evoluzione di quadri morbosi tipicamente cronici .
Proprio tale contributo all’insorgenza della malattia spiegherebbe l’insuccesso costante di alcuni protocolli unicamente farmacologici poichè ,non essendo rimosso un agente/i variamente determinante/i,insidioso e insospettato,la problematica, consolidandosi nel tempo, resterà insoluta lasciando ai rimedi sintomatici un rifugio tampone sempre più inefficace.
Le malattie più conosciute e frequenti inquadrabili in questo contesto sono:
Sindrome di Meniere -Otopatia liquorale (vedi articolo in Informarsi fa bene)
Ipoacusie neurosensoriali ad eziologia ignota
Otosclerosi (fattore favorente -vedi articolo in Informarsi fa bene)
Vertigini da vestibolopatia periferica non definita (es. cupololitiasi non traumatica)
Acufeni
Scialoadenopatie salivari
Afte orali recidivanti
Adeno-tonsilliti croniche
Rinopatia vasomotoria primitiva
Poliposi rino-sinusali
Approccio diagnostico terapeutico
L’approccio correttivo si struttura in un’articolata raccolta dati del paziente mediante lo studio clinico-anamnestico-metabolico del relativo biotipo.
Questa indagine ,definita “Valutazione di Compatibilità Nutrizionale – VCN” , è finalizzata a delineare il”nutro-tipo” del paziente, da cui estrapolare le informazioni necessarie a formulare una dieta compatibile .
L’atto finale consiste nell’elaborazione di uno schema nutrizionale personalizzato rapportato allo stato evolutivo della patologia in questione al fine di perfezionare la scelta alimentare più consona alla correlata esigenza.
Evitare inutili sacrifici e scoraggianti privazioni deve sempre essere un obbiettivo primario.
Il dr. Roberto Russo visita dal Lunedì al Venerdì dalle 10,30 alle 15,30.
La durata della prestazione,dai 60 ai 120 minuti, varia a seconda della tipologia e complessità del caso clinico oggetto di studio.
Nelle problematiche riguardanti l’orecchio gli esami strumentali sono sempre eseguiti.
Per appuntamento telefonare al numero 368 423010, preferibilmente dalle ore 17.30 alle 19.30.
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